Wallace Edgar - 1933 - Maschera bianca by Wallace Edgar

Wallace Edgar - 1933 - Maschera bianca by Wallace Edgar

autore:Wallace Edgar [Wallace Edgar]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Mystery & Detective
ISBN: 9788881542666
editore: Polillo
pubblicato: 2006-06-14T22:00:00+00:00


XII

L’ispettore capo Mason si vantava di poter dormire dovunque ed a qualsiasi ora. Certo è che non fu una impresa delle più facili svegliarlo quando la macchina della Polizia sulla quale si trovava giunse a Scotland Yard.

Quanto a Michael Quigley, non aveva mai avuto meno desiderio di dormire, in vita sua. Il caffè che gli fu portato nello studio dell’ispettore capo, come stimolante, era assolutamente superfluo.

Mason, tornato alla realtà della vita, era di un umore piuttosto irritabile.

Si lagnava, soprattutto, che, a qualunque ora del giorno o della notte egli arrivasse a Scotland Yard, c’era sempre qualche documento ufficiale che attendeva la sua approvazione. Quella sera, c’era una mezza dozzina di rapporti, accuratamente sigillati.

«Questi possono aspettare fino a domattina.»

Esaminò le annotazioni relative alle telefonate ricevute in sua assenza, ma non gli dissero nulla di nuovo. Da Bray, nessuna notizia. Questo avveniva circa un quarto d’ora prima che Elk ed il suo superiore avessero il colloquio con i Landor.

Michael guardò l’orologio. Era troppo tardi per andare a letto. Desiderava vedere Janice nella mattinata.

«Se vuole andarsene e ritornare più tardi, le dirò tutto quello che è avvenuto in sua assenza» disse Mason. «Quanto a quell’anello, Michael, temo di dover chiedere un piccolo colloquio alla signorina. Cercherò di renderlo il più piacevole possibile. Forse lei potrebbe disporre le cose in modo che ci incontrassimo fuori; non vorrei costringerla a venire a Scotland Yard, temo che s’impressioni.»

Michael gli fu riconoscente per quella concessione. Dal momento in cui aveva detto a Mason la verità sull’anello, si era sentito oppresso da una va-ga ansietà.

«Lei è un uomo molto garbato, per essere un poliziotto, Mason.»

«Lo sarei altrettanto se facessi qualunque altro mestiere» ribatté l’ispettore capo.

Michael percorse per un tratto il viale che costeggia il Tamigi, poi svoltò nella Northumberland Avenue. Aveva raggiunto Trafalgar Square e stava all’angolo dello Strand meditando se gli convenisse rincasare e coricarsi per qualche ora, oppure recarsi al suo club, che stava aperto fino alle quattro, quando un taxi gli passò davanti velocemente nella direzione dell’Ammiragliato. A mezzanotte i taxi vanno a passo d’uomo, oppure vo-lano; quello correva a discreta andatura, ma non abbastanza perché il giornalista non riconoscesse al volante una ben nota faccia con l’immancabile pipa in bocca. Se la vettura fosse passata più lentamente, Michael avrebbe fatto fermare il vecchio papà Wicks.

«Voleva prendere un taxi, signor Quigley?»

Era un agente in divisa, sopraggiunto in quel momento; Michael era molto conosciuto dagli agenti di quella zona.

«No, grazie.»

«Mi era sembrato che lei tentasse di fermare quella macchina. Questi conducenti vanno troppo forte.»

Michael rise.

«Quello era un mio vecchio amico. Credo che anche lei lo conosca… il vecchio Wicks.»

«Gregory, eh?» L’agente era un uomo di mezz’età che conosceva bene la zona del West End. «L’amico ha ricominciato a circolare. Da mesi non lo incontravo; ma l’altra notte l’ho visto che dormiva sulla sua vettura, all’angolo di Orange Street. Ha perso una buona corsa. Volevo che accompa-gnasse il signor Gasso a Scotland Yard per sporgere una denuncia. Io ho preso parte a quelle indagini» aggiunse, in tono d’importanza.



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